La Cedolare secca è una truffa. Ecco come lo stato ti illude di pagare meno tasse ma ti costringe ad accettare i peggiori inquilini in circolazione
Da un po’ di anni a questa parte si sente sempre più spesso parlare di cedolare secca. Ma come funziona? E soprattutto perché si tratta di una truffa?
A prima vista si tratta di un indiscutibile vantaggio per chi vuole affittare un appartamento.
Stiamo parlando di pagare il 21% di tasse sul canone annuale invece che sommare la rendita dell’affitto al tuo reddito annuo sui cui bisogna poi pagare l’IRPEF.
Addirittura se affitti con canone concordato la cedolare secca diventa ancora più bassa: il 15% sul canone annuo.
Quindi è chiaro che, a meno che non sei un evasore totale, la cedolare è sempre super vantaggiosa.
Ma come mai il legislatore, che per il resto si è sempre contraddistinto per trattare noi cittadini proprietari come limoni da spremere, se ne è uscito con una tassazione così conveniente?
Per risponderti bisogna tornare indietro di quasi vent’anni.